Nella
notte tra il 31 gennaio e il 1° febbraio 2009 veniva dato alle fiamme
Navtej Singh Sidhu,mentre dormiva su una panchina della stazione
ferroviaria di Nettuno. Artefici dell'episodio di violenza tre giovani, due maggiorenni e un minorenne, "annoiati", secondo il giudizio di gran parte dei cronisti dell'epoca, e in cerca di emozioni più forti di quanto, forse, potesse offrire loro la cittadina del litorale romano nella stagione invernale.
In seguito ai gravissimi fatti di quella notte, il collettivo CERCLE organizza 12::21, un evento di lunga durata con la partecipazione di decine di artisti e associazioni, e la installazione-performance PIETAS, all'interno della stazione stessa, su quella stessa panchina.
“Nove
ore di eventi, 12::21 ne è infatti il titolo, che sono la risposta civile al
gesto compiuto da quei tre giovani “annoiati” nel cuore della notte, contro un
uomo che dormiva su una panchina della stazione. Con una dodici ore di performance
e installazioni Nettuno fa sentire la sua presenza contro il degrado umano di
tutte le città dimenticate. La voce di Pasolini esce dagli altoparlanti con
parole profetiche di Poesia in forma di rosa: «...la viltà avvezza a vedere
morire nel modo più atroce gli altri, nella più strana indifferenza... », Cercle
(+Marina Sciarelli e Pino Genovese) compongono la loro rossa Pietas, su quella
stessa panchina di marmo del primo binario, come a non voler ripulire lo
scempio del
primo febbraio” (Maria Teresa Surianello, “Riprendersi il territorio”, in La Differenza, 2 marzo 2009).