La figura del Cristo, per lo più assente dall'arte
contemporanea, viene immaginata nell'atto di bere. Al posto del sangue,
l'acqua. Due fonti della vita, l'una pagana, animistica e terrena, l'altra
spirituale e cattolica si fondono a creare l'immagine più quotidiana. Il
sangue di Cristo diviene acqua e l'acqua il sangue della Terra. Con le
rappresentazioni del Sacro CERCLE vuole indagare il rapporto che si
instaura tra l'opera d'arte e il fruitore, nel momento in cui l'opera stessa si
presenti come immagine sacra e che quindi contenga ALTRO da sé, aldilà dell'oggetto materiale. L'indagine cerca
inoltre di rispondere alla domanda: quand'è che l'opera cessa di essere mero
artefatto umano e diviene oggetto di culto e indirizzo di preghiera? E se una qualche autorità riconoscesse la sacralità di questa immagine, potrebbe il soggetto fotografato o il suo amico (il fotografo) inginocchiarsi di fronte a sé stesso (o al suo amico)?