ARACNE è una
installazione-performance che si sviluppa proprio sulla qualità del limite,
facendo di quest'ultimo la sua propria poetica, e mostrando come l'assenza di
veti, censure, ostacoli, corrisponda all'assenza della possibilità da parte
dell'uomo di manifestare la propria libertà, di staccarsi dal mondo fisico per
entrare nel mondo dell'Arte. La scelta consapevole del più grande drammaturgo del XX secolo, Heiner Mü ller, di scrivere e lavorare a Berlino sotto la pesante censura della DDR, può essere considerata un limpido esempio di questo.
La giovane Aracne, “non per ceto o stirpe famosa, ma per maestria d’arte”
(Ovidio, Metamorfosi, Libro VI) ebbe
l’ardire di sfidare nella tessitura la dea Atena ma questa, non tollerando la
sconfitta, trasformò la fanciulla in ragno, dopo averne distrutto la tela. Da allora, il mito rivisse più e più volte nelle interpretazioni degli artisti.
Dante pose Aracne nel Purgatorio, tra i superbi, ma la sua leggenda divenne, nella
cultura occidentale, apologo dei rapporti tra l’Arte e il Potere, che ne
minaccia costantemente la libertà di espressione. In realtà, proprio in virtù di questa sfida alle leggi che governano il mondo
Aracne poté entrare nel regno di libertà dell’Arte, e divenire Mito.
ARACNE from CERCLE collective on Vimeo.