SisterS


PROGETTO IN TRE EPISODI PER VIDEO E TEATRO

Due sorelle unite da un legame al limite della patologia attuano un percorso rituale di giochi attraverso la manipolazione di oggetti dislocati nello spazio. La comunicazione verbale tra loro risponde a una logica di necessità che scaturisce dall'urgenza del momento. I loro giochi sono qualificatori di un divenire-vittima e di un divenire-carnefice, funtivi di ruoli continuamente rovesciati. Il percorso ludico di queste due figure racchiude un implicito paradosso. Non c'è distinzione tra realtà e finzione. Lo spazio è concepito come un utero, un contenitore vivo. La percezione temporale è quella di un tempo limite, della tensione alla stasi, alla paralisi. Il corpo delirante di una giovane madre custodisce lo spazio e innesca la struttura performativa. Al di fuori, ma in luoghi adiacenti alla scena, due telecamere osservano la vita nel suo dispiegarsi quotidiano, proponendo allo spettatore il miraggio di un'apertura nello spazio concentrazionario dell'azione.
Non c'è discorso che asfissi le vibrazioni dello spazio, ma semplicemente la percezione di un'atmosfera che si fa tanto più rarefatta quanto più il gioco si avvicina al suo compimento.


Primo Studio: SisterS-Mother
Ideazione, regia, parole: Isabella Di Cola, Livia Caputo, Souphiène Amiar
Direzione degli attori: Souphiène Amiar
Interpreti: Livia Caputo, Isabella Di Cola 

Suggestioni letterarie: "La trilogia della città di K." di A. Kristof, "Le gemelle che non parlavano" di M. Wallace


SisterS from CERCLE collective on Vimeo.